L’osservazione

di Paola D’Ambrosio, allieva quarto anno della Scuola di Shiatsu e Naturopata formata presso la Scuola di Naturopatia EFOA

Individuare le caratteristiche della persona

Nello shiatsu prima di cominciare un trattamento è fondamentale individuare alcune caratteristiche della persona da trattare, in maniera tale da poter risalire alle cause degli squilibri in atto ed esercitare un trattamento mirato alla sua specifica e unica condizione del momento.

L’osservazione

Un elemento fondamentale tra le valutazioni è l’osservazione, che ci permette di interpretare i segni che il corpo del ricevente ci comunica in vari modi.

Osserviamo ad esempio la posizione che egli assume spontaneamente quando si distende, la posizione della testa, la rotazione delle braccia, delle gambe, del bacino ecc…

E’ importante comunque saper distinguere eventuali segnali distonici dalla costituzione della persona e quindi dalla sua predisposizione a quella condizione, in modo tale da agire con intenzioni diverse!

Il trattamento come metodo di valutazione

Lo Shiatsu ad ogni modo utilizza il trattamento stesso per fare valutazioni.

Il riferimento più conosciuto è quello dei 12 meridiani, un modello molto raffinato e complesso in cui l’operatore entra in contatto direttamente con il qi della persona.

L’operatore shiatsu deve rieducare la sua mente ad osservare anche le cose più semplici e apparentemente banali, cosa che purtroppo, con i ritmi frenetici della civiltà moderna in cui viviamo noi esseri umani, non siamo più abituati a fare.

I punti di forza

Un aspetto molto interessante dei modelli orientali è prendere in considerazione e lavorare sui punti di forza del soggetto, ovvero sulle zone più ricche di qi, non sul sintomo o direttamente sulla parte debole che subisce lo squilibrio.

La sua filosofia è quindi quella di far leva dove il corpo funziona meglio, dove ha più forza vitale.

Lo shiatsu non lavora sul sintomo

Lo Shiatsu non lavora mai sul sintomo!

Ad esempio se il ricevente presenta disturbi alla colonna, difficilmente l’operatore shiatsu andrà ad agire direttamente su di essa, ma è più efficace lavorare sulle estremità, quindi sugli arti, che hanno un ruolo fondamentale rispetto al tronco.

Se non camminiamo e non muoviamo le gambe, anche gli organi non funzionano bene, non si digerisce ecc..).

Inoltre, muovendo gli arti, sia superiori che inferiori, si ottiene un’azione sulla colonna più intensa rispetto a movimenti diretti su essa e senza stressarla direttamente.

Esempi

Come esempio, se la persona da trattare ha problemi di apertura delle braccia (yang), l’operatore andrà a lavorare sulla parte yang delle gambe (yin) così non lavorerà direttamente sul complesso, ma andrà a rinforzare lo yang dello yin.

Così, anche per quanto riguarda il lavoro sul bacino, una prima osservazione da fare è quella riguardo la sua apertura, rotazione e mobilità, e nel trattamento è importante un lavoro mirato sugli arti inferiori.

Approcciare la zona con pressioni ritmiche, le permette di respirare (ritmo = respiro) e come una passeggiata palmare, prepara la zona ad accogliere il trattamento, portando la mente e facendo spazio, per poi agire sui punti in maniera più specifica e profonda.

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